Il prof. Enrico Renna (Sapri 1955), autore del libro FILOLOGIA E SCIENZA , già dottore di ricerca in Filologia greca e latina, ha insegnato latino e greco nei licei di Stato, ha collaborato con le Università L’Orientale e Federico II di Napoli, ha diretto, insieme ad Oddone Longo, la collana “Cultura” dell’ editore Procaccini di Napoli, la collana “Glaukathenaze” delle Edizioni Sparton, Napoli, la collana “Adiumenta” dei Fratelli Ariello editori, Napoli, la collana “Fyllobolia” dei Fratelli Ferraro editori, Napoli. È stato tra i condirettori della collana “Le Rane”, fondata a Bari presso Levante editori, da Francesco De Martino. In copertina: Miniatura con Alessandro Magno in un sottomarino, tratta da Shrewsbury Talbot Book of Romances (Library Royal MS 15 E VI f. 20 v), Rouen 1444-1445, British È il mondo della natura, colto nella molteplicità delle sue manifestazioni a costituire il fil rouge dei saggi del volume “ FILOLOGIA E SCIENZA ”, frutto di un trentennio di attività scientifica e testimonianza di un costante impegno culturale. L’indagine sulle fonti antiche, greche e latine, intende rappresentare un ponte per il presente. Dall’ambiente geografico in cui viviamo, con i suoi fenomeni sismico-vulcanici, alla biologia, vegetale ed animale, dall’ecumene al cosmo astronomico, dall’uomo, con le sue rarità antropologiche, agli dèi beati di Epicuro, dalle esplorazioni geografiche alla moneta romana,mezzo di scambio e di comunicazione, dalle Laudes Campaniae ai materiali ornamentali (tartaruga e corallo), per concludere con l’applicazione didattica di tali conoscenze, nelle loro interferenze papirologiche e archeologiche, i ventidue saggi che qui si raccolgono per un pubblico attento di lettori, gia disseminati in riviste specializzate o in sedi di difficile reperibilità, intendono restituire un’immagine per certi versi inedita del mondo antico, sottesa sempre ad una curiositas mobile e varia, di indubbio interesse Il volume Filologia e scienza di Enrico Renna, Napoli 2020, ripercorre alcune affascinanti tappe del progresso scientifico attraverso lo studio filologico delle fonti antiche, greche e latine. Abbiamo intervistato l’autore del volume, che ci ha rilasciato le seguenti dichiarazioni sulle caratteristiche e gli intenti del suo libro . «I ventidue saggi che qui si raccolgono per un pubblico attento di lettori, gia disseminati in riviste specializzate o in sedi di difficile reperibilità, intendono restituire un’immagine per certi versi inedita del mondo antico, sottesa sempre ad una curiositas mobile e varia, di indubbio interesse per l’uomo contemporaneo. L’indagine sulle fonti antiche, greche e latine vuole rappresentare un ponte per il presente. Dall’ambiente geografico in cui viviamo, con i suoi fenomeni sismico- vulcanici, alla biologia, vegetale ed animale, dall’ecumene al cosmo astronomico, dall’uomo, con le sue rarità antropologiche, agli dèi beati di Epicuro, dalle esplorazioni geografiche alla moneta romana, mezzo di scambio e di comunicazione, dalle Laudes Campaniae ai materiali ornamentali (tartaruga e corallo), per concludere? con l’applicazione didattica di tali conoscenze, nelle loro interferenze papirologiche e archeologiche Il binomio filosofia-scienza è alla base dell’origine del pensiero speculativo dei Greci. Una vera e propria divulgazione scientifica si è affermata con il progresso effettivo delle scienze in età moderna e la diffusione delle nostre conoscenze si è avvalsa dello sviluppo della stampa. Nel mondo antico va tenuto presente che la circolazione dei libri era molto ridotta: si allestivano poche copie ( volumina papiracei) ad opera degli scribi, di solito, per committenza pubblica. D’altra parte lo sviluppo scientifico, soprattutto in età ellenistica, con l’istituzione del Museo ad Alessandria, nell’Egitto dei Tolemei, facilitò la condivisione di esperienze tra dotti, che prendevano i pasti in comune. Si registrano nel mondo antico opere specifiche, innanzitutto, all’interno del Peripato (con Aristotele che studia la biologia animale e Teofrasto che studia quella vegetale) e poi come attività dei singoli scienziati (nei campi più disparati: dalla fisica alla geometria euclidea, dalla pneumatica di Erone alessandrino alle esperienze mediche di vivisezione animale e, addirittura umana, riferite da Celso, dalla biologia alla fitoterapia di Dioscoride). Un tratto notevole degli antichi è la compresenza in una stessa personalità di interessi disparati (si pensi, ad esempio, ad Eratostene, matematico, astronomo, geografo, ma anche poeta e filologo, che diventò Direttore della Biblioteca di Alessandria), nel segno di quella enkyklios paideia o “sapere circolare”, un’esigenza ripresa e fatta propria dall’ Encyclopédie degli illuministi D’Alembert e Diderot

a cura di ANTONELLA DE NOVELLIS

Di AdMin