Nelle arti figurative il termine di ‘Naturalismo’ vale a definire quella produzione creativa ottocentesca che, in pittura come in scultura, si afferma nella seconda metà dell’Ottocento, e che trova il suo corrispettivo nella letteratura e nel pensiero filosofico e scientifico ispirato dal Positivismo.
In realtà, molto spesso, il termine di ‘Naturalismo’ viene adoperato come sinonimo dei termini di ‘Realismo’ e di ‘Verismo’, che definiscono delle perimetrazioni stilistiche che certamente s’apparentano al ‘Naturalismo’, pur individuando esse, in modo specifico, altre logiche ispirative ed altre soluzioni d’intervento creativo.


Al ‘Naturalismo’ appartiene una lunghissima storia, che trova i suoi primi ancoraggi nella temperie ellenistica; esso fiorisce, poi, nel contesto della civiltà artistica romana (si pensi ad alcuni pregevolissimi esempi di pittura pompeiana), per approdare alle opportunità figurative di alcune manifestazioni altomedievali, ove trova conferma la capacità di declinazione del verbo ‘naturalistico’ in associazione con quello della sensibilità ‘espressionistica’, come, peraltro, era potuto emergere già, ad esempio, in età pergamena.
Atteggiamenti nettamente ‘naturalistici’ presenterà il secolo del Rinascimento e ‘naturalistica’ sarà, infine, all’aprirsi del ‘600 la grande e straordinaria rivoluzione caravaggesca.
Non si attenua l’esigenza di nature durante tutto il secolo XVIII e l’Illuminismo saprà dare la prima impronta di carattere nettamente scientifico ad una vocazione di consapevolezza ‘naturalistica’ che occorre necessariamente distinguere dalla prospettiva preromantica che alcune correnti di pensiero, nella seconda metà del ‘700, vanno preconizzando.
Ma è nell’Ottocento, in particolare, che la consapevolezza critica del ‘Naturalismo’ raggiunge il suo acme e si fa bandiera di pensiero e di orientamento morale, conseguendo il risultato di proporsi come una prospettiva di Weltanschauung straordinariamente vitale che lascia vivificare la dimensione creativa artistica nell’alveo di quel pensiero positivista che fonda un indirizzo di rinnovamento sociale capace di dare un senso logico, storico e morale alla rimodellazione generale che l’industrialismo ha posto come nuova ed ineludibile frontiera del vivere.

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